IL LATO NASCOSTO DELLA MONTAGNA...

Il motivo per cui ho deciso di creare questo piccolo spazio è per cercare di dar voce a quello che un po' percepisco come il "lato nascosto della montagna". Quanti di noi si sono spesso ritrovati letteralmente storditi dal potere esercitato con sempre maggiore intensità dalle notizie gridate: chi è salito in cima a cosa, quanti sono finiti sotto l'ennesima valanga, pettegolezzi, classifiche su chi è l'alpinista più bello/bella... Esercizi di vanità e, spesso, semplice manipolazione. Quello che mi piacerebbe fare - e ancora francamente non so se ne sarò in grado - è piuttosto di dar voce ai silenzi, le immagini, le esperienze di chi come me in montagna cerca altro, rispetto a tutto questo. Per certi aspetti un blog di servizio. O piuttosto, se vorrete, un piccolo spaccato della mia realtà. Proprio per questo ho evidenziato alcuni siti/blog che a parere mio possono essere interessanti da seguire e anche qualche semplice spunto per aiutare chi, purtroppo, non è fortunato come noi.

martedì 5 maggio 2015

STATO DEI LAVORI

Cari Amici,

finalmente on-line le prime foto che Jorge e Maria hanno postato sui soccorsi di questi giorni.

Ecco la loro relazione:

Jorge Egocheaga (arch.SOS HIMALAYA)
Bueno amigos, despues de muchos dias sin parar, de no tener apenas conexion con el extranjero, y de estar literalmente 13 horas diarias sin parar trabajando, hemos encontrado un huequin para contaros a todos aquellos que vemos, estais preocupados por saber.

Desgraciadamente el terremoto nos pilló dentro del aeropuerto antes de salir para las aldeas remotas de la zona del Makalu donde teniamos pensado hacer un campamento medico.  Al final, aeropuerto cerrado. Vuelos nacionales e internacionales cancelados.
Atrapados en Katmandú, sin poder salir, cargados con 60 kilos de medicinas y material quirúrgico donado (que se dice pronto, y que hemos tenido que pelear como bestias-no es mentira-para que nos lo dejaran sacar del CARGO aéreo bajo "sobre" de unos cuantos miles de Rupias Nepalís-valga la ironía) decidimos actuar y no quedarnos parados (madre mia, con la de desgracia continua ante nuestros ojos)
 

Jorge Egocheaga (arch.SOS HIMALAYA)
Nos levantamos x la mañana muy pronto, colocamos las medicinas en el coche y nos marchamos a zonas desprotegidas de las afueras de Katmandu, donde mucha gente no ha podido ser atendida, o bien ya atendida, tienen unas infecciones tremendas por la falta de higiene y medicinas. 


Estamos asistiendo a cientos de personas hasta que se hace de noche y no hay luz por lo que tenemos que recogerlo todo, meterlo en los coches y volver a casa (que es la pequeña, humilde y confortable choza de nuestro hermano y encargado de SOS Himalaya en Nepal, Mingma Dorgee Sherpa, ya que debido a las constantes replicas (104 los tres primeros dias y que aún a día de hoy siguen) se configuraba como el sitio mas seguro y protegido en el que quedarnos). Caemos rendidos hasta el dia siguiente y vuelta a empezar.
 

Aqui se necesita mucha, mucha ayuda.
Estamos asistiendo anonadados a todo esto.
 

Es increible la miseria humana. 
No tiene límites.
 

Miles de personas han perdido sus familias, sus casas. Duermen en las calles rodeados de basura y miseria. Las carreteras estan destruidas y no llegan alimentos básicos y agua a lugares remotos, cercanos o al propio Katmandú. 


Jorge Egocheaga (arch.SOS HIMALAYA)
No nos gustan muchas cosas que vemos, pero se necesita mucha ayuda y aquí vamos a seguir.
 

 Muchas gracias a aquellos que han colaborado. Lo que hagais vosotros, nosotros somos los que lo llevamos aquí.
 

Nosotros intentaremos no defraudaros y ser vuestras manos aqui.


Maria Climent, Mingma Dorgee Sherpa e Jorge Egocheaga a Kathmandu (arch.SOS HIMALAYA)
  
REPORT (di Jorge Egocheaga)

Bene amici, dopo tanti giorni senza fermarci, quasi senza collegamenti con l'estero e stando letteralmente 13 ore al giorno senza mai smettere di lavorare, abbiamo finalmente trovato un po' di tempo per scrivere, informando tutti coloro che capiamo essere preoccupati e che ci chiedono di sapere.

Al momento del terremoto ci trovavamo in aeroporto, in procinto di partire per i remoti villaggi nella zona del Makalu, dove era nostra intenzione installare un piccolo dispensario medico.

Alla fine l'aeroporto è stato chiuso, cancellati i voli nazionali ed internazionali.

Siamo rimasti bloccati a Katmandu, senza poterne uscire e con 60 kg di materiale medico-chirurgico donato (e si fa presto a dire.... abbiamo dovuto litigare come delle bestie per farlo tirar fuori dal cargo, in cambio di una busta con alcune migliaia di rupie nepalesi - si noti l'ironia) decidiamo di agire. Madre mia, con la disgrazia continua davanti ai nostri occhi.

La mattina ci alziamo presto, mettiamo i medicinali in auto e partiamo per le zone non protette della città e nei dintorni di Katmandu. Li c'è tanta gente che non ha potuto ricevere aiuto o, se assistita, ha infezioni terribili per la mancanza di igiene e medicinali.

Aiutiamo centinaia di persone fino a quando non c'è più luce. A quel punto dobbiamo riprendere tutto, rimetterlo in auto e tornare a casa (che non è altro che la piccola, umile e comoda capannuccia di mio "fratello"
Mingma Dorgee Sherpa, incaricato di SOS HIMALAYA in Nepal) e che, a causa delle costanti repliche - 104 nei primi giorni, che ancora adesso continuano - si configurava come il posto più protetto e sicuro dove rimanere.
Distrutti, fino al giorno dopo in cui si ricomincia.

Qui c'è veramente bisogno di molto, molto aiuto e noi siamo testimoni di tutto questo con grande stupore.
E' incredibile la miseria umana. Non ci sono limiti.
Migliaia di persone hanno perso le loro famiglie, le loro case. Dormono per strada, circondati di immondizia e povertà. Anche queste sono distrutte e quindi non arrivano gli alimenti base, nemmeno l'acqua nei posti lontani e in alcune zone nemmeno a Katmandu.

Vediamo molte cose che non ci piacciono, però c'è bisogno di aiuto e qui rimarremo.

Grazie mille a quanti hanno collaborato.
Qualunque cosa facciate voi, noi cerchiamo di farlo qui, cercheremo di non deludervi e di essere le vostre mani, qui.


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Da parte mia, GRAZIE a tutti voi per il sostegno e la fiducia che ci state regalando.
Leila